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Trasformare il veleno in medicina…o almeno provarci


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“Arvulu ca non frutta, tàgghiulu di sutta”….

17730016-amore-albero-magico-con-cuori-colorati-per-il-vostro-disegno In questi giorni mi è tornata in mente questa frase che ho sentito da piccola in un racconto di nonna G.
Dal cassettino della memoria però, non ho tirato fuori soltanto il detto siciliano, ma anche la terribile sensazione di tristezza e tradimento del comune senso di giustizia che mi aveva pervasa già da piccola.
Già, perchè questa frase, tremendamente violenta la diceva la famiglia di mio nonno per commentare il fatto che la mia bellissima, dolcissima, paziente ed infinitamente buona nonna G non riusciva a rimanere incinta.
Forse sono queste le vere storie dell’orrore, che le orecchie di una bimba non dovrebbere maaaaaaaai ascoltare, altro che mostri, questi come si chiamano? Cosa volevano che facesse mio nonno? Che la lasciasse perchè non era “Fruttifera”?
Da piccola mi arrabbiavo per l’ingiustizia che avevano provato a commettere nei confronti della NONNA, adesso per la crudeltà riservata alla DONNA…ma…ma…alcuni mostri sono eterni, non muoiono mai, sopravvivono a emancipazione e indipendenza e si alimentano di paure, insicurezza, ansie (…anche nonna G in questo senso non era messa bene, mi sa che sono doti ereditarie!) ed un pò alla volta si scavano un sentiero nel tuo cuore, che comincia a far male, e nella tua testa, che comincia a predire catastrofiche tragedie…e io quasi quarantenne e senza figli mi ritrovo a chiedermi per quanto tempo un uomo potrà amare una donna incompleta?
Mi chiedo se un uomo possa decidere di rimanere in una vita che resterà sempre uguale a se stessa?
Sento spesso gli uomini la0c609a2ec5f04a4ad5d91d7e4926bd33mentarsi (alcuni colleghi fino a stamattina davanti al sacro distributore del caffè) che nati i figli cambia tutto nella coppia, che una donna smette di essere donna e si trasforma solo in una madre, ma in quanti avrebbero sposato solo donna?
E se il mio amore “mi tagghiassi i sutta?”

[tr. lbero che non da frutti, taglialo alla radice]

 


1 Commento

Caro C.L.

image.axdCaro C.L.,
è inutile nasconderlo, vederti mi ha turbata e dire che prima di sabato, lo confesso, nemmeno avevo sentito parlare di te.
Dall’istante in cui ti ho visto, non ho fatto altro che pensarci, prima timidamente, poi sempre più carica di desiderio e aspettative, come una stupida ho cominciato a cercare tracce di te sul web, siti, forum, blog…maledetta era digitale…se da una parte ti informa dall’altra ti illude, dice tutto ma al contempo lascia tanti dubbi!

Mi toccherà soltanto aspettare per capire se hai voglia di rifarti vivo, se anche tu, come me hai il profondo desiderio di stare ancora un pò con me, quel minimo indispensabile per legarci più saldamente e costruire una nuova vita insieme…Dici che sto correndo troppo vero? Ma i sogni non costano nulla per fortuna…se non un pò di amarezza, delusione, disincanto, un pò di tristezza ed a volte un pò di dolore. A volte sono seria e silenziosa ed il mio compagno cos’abbia, crede che sia giù invece non sa che sto ingaggiando una lotta fra mente e cuore, fra realtà e sogno. No, lui non può indovinarlo.