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Trasformare il veleno in medicina…o almeno provarci

Super….ba

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Ad una cenaMM alcune amiche si lasciano scappare che alle altre donne del “gruppo”, le mogli degli amici storici del mio compagno, con cui sto e vivo da circa un anno e mezzo, mi trovano superba, insomma “una che crede di sapere tutto!”.
Subito il demone dell’insicurezza, quello che mi porto dentro da quando posso ricordare una sensazione interiore, quello con cui lotto ogni giorno, quello che mi ha fatto considerare immeritevole di stima da parte di mia madre e di amore da parte dei miei uomini, quello che mi ha portato a dover cercare di essere sempre adeguata all’occasione, a doverci essere per gli altri ad ogni costo, ha cominciato  a prendere a picconate le fondamenta di quel piccolo palazzo di consapevolezza di me, coraggio ed accettazione dei miei limiti. Ma ho un vantaggio su di lui, lo conosco e lo riconosco! Rimetto in ordine i cassetti dei miei pensieri, mi ripeto il principi che tutto parte da noi e mi interrogo…Sono superba? Non so rispondere…Mi ritrovo a cercare accezioni, definizioni, etimologia della parola “Superbia”.
I record più ricorrenti sono di natura religiosa, giusto per non addentrarmi in fonti troppo teologiche, cito dal sito della Treccani: “Nella teologia cattolica, uno dei sette peccati capitali, consistente in una considerazione talmente alta di sé stessi da giungere al punto di stimarsi come principio e fine del proprio essere, disconoscendo così la propria natura di creatura di Dio e offendendo quindi il Creatore”, e ancora, dall’enciclopedia “denoartri”, Wikipedia: “peggiore dei sette vizi è la superbia, poiché con questo sentimento si tenderebbe a mettersi sullo stesso livello di Dio, considerarlo quindi inferiore a come dovrebbe essere considerato. Infatti, nella mitologia cristiana, è proprio la superbia il peccato di cui si sono macchiati Lucifero, Adamo ed Eva.”…Sono rovinata! Di certo non potevo trovare compagnia peggiore!
Non mi basta! La fede è fede, si sa, e non si discute per definizione. Passo dunque ad una ricerca di natura terrena, tutti i dizionari sono concordi più o meno con questa definizione: “Alta opinione di sé che si manifesta con la costante ostentazione ed esaltazione delle proprie doti, unita a un atteggiamento sprezzante e altero nei confronti degli altri”.
Quanto ad “alta opinione di me” sto messa male care ragazze; in eterna lotta con lo specchio, non brutta ma mai nemmeno troppo bella; economicamente un disastro;  professionalmente un fallimento, costretta  sopravvivere in una azienda che si crede grande, fra mobbing, bestemmie ed indesiderate avances; casalinga pessima, corro sempre ma la mia casa non è mai perfetta e con una famiglia schiacciata dal peso della depressione di mio padre che mi ha costretta  a crescere molto in fretta a fare da genitore ai genitori, che mi faceva rimanere a casa perché sapete l’ansia ed il terrore di perdere chi ami  a volte diventa più forte del bisogno di divertirsi.
“Costante ostentazione delle mie doti”, forse avrei potuto parlarvi delle mie passioni, delle mie attitudini, di quello che mi piace leggere o ascoltare, dei miei assurdi gusti in fatto di film  (che hanno portato chi mi sta vicino ad annullare ogni diritto di scelta cinematografica), forse avrei potuto confrontarmi con voi, se solo vi foste fermate ad ascoltarvi…C576340_297034507091177_326679023_nhe ci posso fare se non sopporto Benedetta Parodi e non ho i soldi per andare a fare lo smalto permanente ogni 15 giorni? Che devo farci se adoro cucinare ma il bimby non mi sembra l’invenzione del secolo e mi annoierei a fare un viaggio finalizzato allo shopping? Io però queste cose di voi le ricordo, insieme a tante altre, forse è segno che sono stata ad ascoltarvi, voi di me cosa sapete?
Dulcis in fundo “Un atteggiamento sprezzante e altero nei confronti degli altri”, qui ci vuole uno sforzo di memoria. Sono stata forse altera e sprezzante quando sono stata presente a tutti gli eventi che avete organizzato? E tutte le volte che mi sono offerta di acquistare regali di gruppo durante la mia pausa pranzo? Oppure quando candidamente ho ammesso che non potevamo partecipare al viaggio di gruppo perché non ce la facevamo a sostenerne i costi? probabilmente lo sono quando fingo di non sapere che pubblicizzate, ad ogni occasione, i rapporti , che continuate ad intrattenere con la invadentissima ex del mio uomo (che prima trovavate insopportabile!), considerandomi quasi invisibile.
Grazie ragazze è proprio vero che ogni difficoltà rappresenta un’occasione, non solo mi avete fornito lo spunto per aggiungere il significato di “superbia” alle cose che so (che, giuro, non credo siano tutte),  ma anche quello per riflettere su me stessa. La conclusione è che non sono super-ba, ma super-tenace, super-ironica (e soprattutto autoironica) e super-presente per chi amo ed è proprio per questo che dovrete continuare a tollerare la mia presenza finchè il mio compagno (con cui, tremate, spero di stare per sempre) avrà il desiderio di frequentare i vostri mariti.

Autore: possodireunacosa

Perchè io se non parlo, almeno devo scrivere

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